mercoledì 4 giugno 2014

Esempio di domanda frequente da allievo di canto

Riporto una domanda e relativa mia risposta comparse in un forum di canto. Si tratta di un argomento di interesse talmente comune, che ho ritenuto utile riproporlo a scopo informativo anche su questo blog:

  • Salve a tutti. Sono una studentessa in canto lirico. Ho 27 anni e malgrado studio da 5 mesi, partendo da zero ho fatto moltissimi miglioramenti. Sono un Soprano Leggero di Coloratura, nel vocalizzo arrivo molto facilmente al Do sovracuto e potrei salire di più, ma il mio insegnante non mi fa andare oltre per abituare la mia voce. Sono molto determinata e anche se per motivi personali ho iniziato tardi, questo è il mio sogno e voglio riuscire a realizzarmi in questo mondo malgrado sia difficile. Ancora la mia voce non è formata, non è rotonda, non mi è chiara ancora la tecnica dell'appoggio. La mia voce anche se migliorata è ancora piatta, non esce il vibrato. Potete darmi delle delucidazioni più chiare possibili sull'appoggio? sul sostenere a lungo una nota? dopo quanto tempo e con quali esercizi la mia voce inizia ad arrotondarsi? La mia voce ancora non è da cantante lirica, ma neanche da cantante leggera. Grazie in anticipo per le risposte. Ci sono dei libri sulla tecnica del canto in cui se se parla a livello teorico?
  • Sono pienamente d'accordo con il suo insegnante di canto. Le caratteristiche di base che lei descrive di se stessa (in modo peraltro chiaro ed esauriente) consigliano di contenere ancora la "salita" verso tonalità più acute, anche se il suo tipo di vocalità teoricamente lo consentirebbe. Il consiglio che sento di darle, è di affidarsi contemporaneamente ad un foniatra e a un trainer (sia esso logopedista, purchè veramente esperto e capace; sia esso vocal coach che dir si voglia) in grado di prepararla anche fisicamente ad una maggiore maturazione ed evoluzione vocale. Mi riferisco alle capacità percettive del suono nel suo vocal tract, alle capacità di gestione della muscolarità, della postura, del fiato, dell'emissione laringea, dei risuonatori. Tutte componenti "precanore" ed "intracanore" che aiutano significativamente a migliorare le capacità di canto, al di là della lezione di canto stessa. Prof. Massimo Borghese Foniatra

domenica 1 giugno 2014























Video interviste sulla voce artistica. Massimo Borghese


Disturbi della voce nei bambini. Intervista-colloquio con un genitore

“Dottore, le porto a visita mio figlio perché da circa due mesi ha la voce bassa e rauca.”
“Quanti anni ha il suo bambino?”
“Ne ha appena cinque. Infatti mi sembra strano che già a questa età possano esserci disturbi della voce, tanto meno delle corde vocali. Lo ha detto proprio il pediatra”.
“Ecco un altro caso in cui i pediatri, o almeno la maggior parte di essi, minimizzano e pensano che determinate patologie non possano comparire tanto presto”.
“Dunque, dottore, lei pensa che possano già esserci problemi alle corde vocali del mio bambino?”
“Se la raucedine è persistente, non è da escludere che possano essercene. Le corde vocali sono strutture delicate che possono danneggiarsi in caso di cattivo uso”.
“Che cosa intende per cattivo uso?”
“Mi riferisco ad abitudini fonatorie scorrette, che nel volgere di breve tempo possono produrre danno a carico delle corde vocali. Tali cattive abitudini sono il gridare spesso, cioè utilizzare la voce su intensità elevate; cercare ad esempio di farsi sentire a distanze eccessive, come da una stanza all’altra della casa, e per giunta con rumori di fondo quali televisori e stereo ad alto volume che costringono ad alzare ulteriormente la voce; oppure giocare con altri bambini gridando continuamente; o ancora cantare a scuola in cori nei quali l’unica esortazione dell’insegnante è quella di far sentire forte la voce piuttosto che usarla correttamente”.
“E in casi del genere possono prodursi danni alle corde vocali?”
“Sì, e ne ho visto già molti in numerosi bambini, anche all’età di tre-quattro anni”.
“Come si fa a vedere le corde vocali in un bambino?”
“Con l’esame laringoscopico, così come si effettua in un adulto”.
“Ed è possibile eseguire una laringoscopia in un bambino?”
“Se collabora e l’esaminatore a sua volta è capace ed esperto, sì, è possibile”.
“Che differenza c’è tra le corde vocali di un bambino e quelle di un adulto?”.
“Una corda vocale è formata essenzialmente da tre strati: quello più interno, che è il muscolo vocale, poi c’è una lamina elastica, e superficialmente troviamo la mucosa, che è la parte vibrante della corda. Nel bambino la lamina elastica (che funge da ammortizzatore meccanico) si forma verso i sette anni, per cui prima di tale età i danni strutturali risultano più ampi e meno circoscritti, come nel caso dei classici noduli cordali degli adulti”.
“Ed è peggio o è meglio?”
“Ne’ l’uno ne’ l’altro, direi che è semplicemente diverso, ma comunque non è auspicabile”.
“Una volta appurato che la voce rauca dipende da danni cordali, quali provvedimenti è possibile adottare? Sento parlare spesso di aerosol, sciroppi o prodotti omeopatici. Lei, dottore, che cosa suggerisce?”.
“Niente di tutto quello che ha detto. Gli aerosol di solito provocano secchezza delle mucose, e dunque rendono addirittura più difficile e faticosa l’emissione della voce. Anche altri farmaci, siano essi omeopatici  o allopatici, non sortiscono effetti significativi, per il semplice motivo che non siamo davanti a infiammazioni o a infezioni, bensì a conseguenze meccaniche di cattive abitudini e dunque a uso improprio della voce. Di conseguenza, il rimedio non sarà farmacologico ma rieducativo riabilitativo. Suggerisco pertanto innanzitutto l’instaurazione di buone norme di igiene vocale: non gridare, non cercare di farsi sentire a distanze eccessive, non cercare di sopraffare gli altri con la voce, non cantare in cori diretti da incompetenti e dilettanti. Poi affidarsi al trattamento foniatrico-logopedico consistente in esercizi respiratori e fonatori tendenti a migliorare lo stato delle corde vocali attraverso un più appropriato modo di utilizzare la voce”.

Foniatria Artistica di Massimo Borghese

Il blog Foniatria Artistica di Massimo Borghese si propone come un luogo di trattazione di argomenti di interesse foniatrico nell'ambito della fisiopatologia della voce, con particolare riferimento alla voce cantata e recitata.
Il Prof. Massimo Borghese, medico chirurgo dal 1981, specialista in otorinolaringoiatria dal 1984, specialista in foniatria dal 1988, lavora nell'ambito della vocalità artistica in diverse città italiane ed europee, affiancando nel loro percorso professionale, cantanti, attori e professionisti della voce di ogni settore, con un lavoro di preparazione per le loro attività, e dunque di tipo preventivo di possibili difficoltà e patologie; ma anche come curatore di danni spesso inevitabilmente insorti nel corso delle loro carriere.
Massimo Borghese svolge la propria professione come docente-formatore in seminari e master class di voce artistica, in conservatorio e all'università.
Le sue principali sedi operative sono attualmente Napoli, Milano, Verona, Ginevra.
Contatti:
+39 3404810840
m.borghese@tin.it