giovedì 11 settembre 2014

Ma è sempre colpa del reflusso esofageo?

Negli ultimi anni, molti medici -soprattutto otorinolaringoiatri e foniatri- vedono nel reflusso gastroesofageo, la chiave di lettura di tanti, troppi disturbi della voce.
Sembra che quasi tutti i casi di disfonia e disodia (alterazione della voce rispettivamente parlata e cantata) dipendano dal reflusso, e via così a prescrivere a larghe mani, con buona pace delle ditte produttrici di tali farmaci, medicinali atti a combattere questo fantomatico reflusso.
Scrivo in veste di otorinolaringoiatra e soprattutto come foniatra, per dire che tanti casi di alterazioni vocali sono dovuti non al reflusso esofageo, ma a errate impostazioni e a cattive gestioni della voce. Ne consegue che il trattamento non è farmacologico, ma rieducativo delle funzioni vocali.
Non essere in grado di identificare errori di inquadramento, gestione e conduzione di una voce, e quindi non essere capaci di indicarne adeguati rimedi, non autorizza a vedere tutto in chiave medico-farmacologica, e prescrivere tonnellate di farmaci antireflusso!