Intervista al Prof. Massimo Borghese, il curatore delle voci d’oro
Di Gabriele Delosa, sulla rivista Pensiero Libero
11 gennaio 2016
Proprio qui, a Napoli,
patria indiscussa della musica, svolge la sua attività il Prof. Massimo
Borghese, il foniatra degli artisti. Nel suo storico studio di via Santa Lucia
ogni giorno è un via vai di artisti, per lo più cantanti e presentatori,
provenienti da ogni parte d’Italia, ma anche attori e gente comune.
Accoglie i suoi pazienti in una stanza simile ad una pinacoteca.
Riconoscimenti di caratura internazionale, articoli scientifici e decine di
foto che ripercorrono tutta la sua carriera. Gli scatti con Mango, Finizio e
con i grandi della lirica immortalano la sua fama di curatore delle voci d’oro.
Un sorriso sincero, una stretta di mano e la visita ha inizio. Qualche domanda,
poi, munito di specchietto e telecamera, inizia a scrutare la voce e l’anima
delle stelle della musica.
Lei che opera in Svizzera ed in diverse altre località estere, come giudica il fenomeno della fuga di cervelli? In dieci anni sono andati via dall’Italia quasi 700mila laureati.
Potrebbe svelarci il nome di qualche suo paziente?
Ne ho tanti. C’è chi
appartiene alla tv, chi alla radio e chi alla musica. Artisti nazionali ed
internazionali. Ma per rispetto della privacy non chiedetemi dei nomi. Evito di
comportarmi come quei colleghi che, per farsi propaganda, pronunciano nomi
altisonanti. Chi lavora bene, non ne ha bisogno.
Sul sito abbiamo
scoperto la sua passione per gli aforismi, lei ha quale è più legato?
In Italia ti perdonano
tutto, tranne il successo. (Enzo Ferrari)
Autismi è il titolo
del suo ultimo libro, di cosa tratta?
“In questo lavoro ho
voluto concentrare un insieme variegato ed il più possibile completo di
informazioni sulla sindrome autistica ed altre patologie ad essa collegabili,
affrontando le diverse tematiche sia da un punto di vista strettamente scientifico
e tecnico, sia sotto il profilo sociale, emotivo, culturale generale, pratico”.Dicono di lui: “E’ la mia voce, senza di lui non sarei arrivato a questi livelli.”