lunedì 11 gennaio 2016

Intervista su "Pensiero Libero"


Intervista al Prof. Massimo Borghese, il curatore delle voci d’oro




 

Di Gabriele Delosa, sulla rivista Pensiero Libero
11 gennaio 2016

 
Proprio qui, a Napoli, patria indiscussa della musica, svolge la sua attività il Prof. Massimo Borghese, il foniatra degli artisti. Nel suo storico studio di via Santa Lucia ogni giorno è un via vai di artisti, per lo più cantanti e presentatori, provenienti da ogni parte d’Italia, ma anche attori e gente comune.  Accoglie i suoi pazienti in una stanza simile ad una pinacoteca. Riconoscimenti di caratura internazionale, articoli scientifici e decine di foto che ripercorrono tutta la sua carriera. Gli scatti con Mango, Finizio e con i grandi della lirica immortalano la sua fama di curatore delle voci d’oro. Un sorriso sincero, una stretta di mano e la visita ha inizio. Qualche domanda, poi, munito di specchietto e telecamera, inizia a scrutare la voce e l’anima delle stelle della musica.



Lei che opera in Svizzera ed in diverse altre località estere, come giudica il fenomeno della fuga di cervelli? In dieci anni sono andati via dall’Italia quasi 700mila laureati.

«E’ normale, qui in Italia non vengono premiati i più meritevoli, anzi, i posti di lavoro e le cattedre, specialmente in sanità, seguono una logica oserei dire “mendeliana”, priva di qualsiasi carattere meritocratico. Al padre segue il figlio, e così via. Non mi meraviglio affatto che le migliori menti volino all’estero».


Lei si è guadagnato l’appellativo di curatore delle “voci d’oro”, un vocal trainer indispensabile agli artisti.
L’emozione più grande per un foniatra è scoprire che i suoi pazienti, per lo più cantanti e presentatori, lo ritengono indispensabile. Prima di una tournée o di un singolo evento vengono nel mio studio per imparare il corretto utilizzo della voce. Il professionista della voce è da considerarsi al pari di un atleta, e come tale deve osservare regole di vita oltre che di igiene vocale, il cui mancato rispetto accorcia e danneggia la carriera.

Potrebbe svelarci il nome di qualche suo paziente?

Ne ho tanti. C’è chi appartiene alla tv, chi alla radio e chi alla musica. Artisti nazionali ed internazionali. Ma per rispetto della privacy non chiedetemi dei nomi. Evito di comportarmi come quei colleghi che, per farsi propaganda, pronunciano nomi altisonanti. Chi lavora bene, non ne ha bisogno.

Sul sito abbiamo scoperto la sua passione per gli aforismi, lei ha quale è più legato?

In Italia ti perdonano tutto, tranne il successo. (Enzo Ferrari)

Autismi è il titolo del suo ultimo libro, di cosa tratta?
“In questo lavoro ho voluto concentrare un insieme variegato ed il più possibile completo di informazioni sulla sindrome autistica ed altre patologie ad essa collegabili, affrontando le diverse tematiche sia da un punto di vista strettamente scientifico e tecnico, sia sotto il profilo sociale, emotivo, culturale generale, pratico”.

Dicono di lui: E’ la mia voce, senza di lui non sarei arrivato a questi livelli.”