mercoledì 27 dicembre 2017

Voce come estetica. Prevenzione e cura dei suoi disturbi. Breve intervista

Riflessioni sulla voce come estetica e sulla prevenzione e cura dei suoi disturbi. Breve conversazione nata in occasione dell'inaugurazione di un centro di moda:  https://www.youtube.com/watch?v=Qwk_juGDqJ8&sns=em

domenica 6 agosto 2017

domenica 23 luglio 2017

Quando la chirurgia delle corde vocali provoca danno

Nell'immagine si vedono due corde vocali apparentemente normali, ma in realtà quella sinistra (a destra nella foto) presenta un "minus", ossia una mancanza di sostanza. Ne consegue una grave ripercussione sulla voce, in quanto durante la fonazione, che è garantita dal completo allineamento dei due margini delle corde vocali, in questo caso residua uno spazio che non dovrebbe esserci, e la cui presenza determina una sfuggita costante di aria durante l'emissione di voce, e dunque una conseguente raucedine cronica e permanente, con emissione di suono rauco e soffiato.
Il caso presentato, rappresenta l'esito di un intervento chirurgico di asportazione di prolasso mucoso, male eseguito (altrove, sia chiaro), perché la quantità di tessuto rimosso è stata eccessiva. Attenzione, dunque, a quando si danno -a volte con troppa disinvoltura- indicazioni chirurgiche piuttosto che rieducative, e attenzione anche a chi si consiglia come operatore...


sabato 8 luglio 2017

Problemi vocali, rifiuto di seguire consigli e di accettare le risposte del foniatra.


Due telefonate di due cantanti, come non vorrei che accadesse.
Prima telefonata: “Buongiorno Dottore, le dico subito che ho deciso di assumere il cortisone” (e me lo dice con un tono di voce quasi provocatorio) “perché stasera ho la prima, e non riesco a vocalizzare bene, ho voce debole e dolore alla gola. Posso prendere anche qualcosa di altro?” Replico io: “Se ha una laringite, non è accanendosi farmacologicamente che recupera la voce”. “Ma io stasera non posso avere la laringite!”, ribatte a sua volta il cantante. “Scusi, mi permetta la metafora”, gli rispondo ancora io, “ma se un calciatore avesse il ginocchio gonfio, tanto per fare un esempio, e stasera dovesse giocare la finale di Coppa, comunque resterebbe il fatto di avere il ginocchio gonfio…”.
Ecco, il mio commento a questa prima sequenza, si identifica nella mia critica all’atteggiamento di rifiuto da parte di un cantante, verso la possibilità che possa accadergli un evento avverso che gli impedisca di realizzare un programma. Lo scrivo a prescindere dal discorso sulle possibilità di rimedio al problema. In questo caso volevo soltanto porre in evidenza quanto, a volte, sia difficile cercare di spiegare l’esistenza di realtà diverse da come le si vorrebbe e da come si pretende che fossero.
Seconda telefonata: “Dottore, da circa un mese avverto debolezza vocale, e non riesco a cantare con il vigore, il timbro e la qualità di un tempo”. Rispondo: “Ha cambiato qualche abitudine di vita nel corso dell’ultimo anno?”. “Sì, sono diventata vegana, non mangio più carne da diversi mesi”. “Beh, allora sappia che l’assenza di carne animale dall’alimentazione, è causa di indebolimento strutturale, e quindi funzionale, del muscolo vocale. L’ho riscontrato per esperienza maturata nella pratica quotidiana”. Di nuovo la paziente: “Su, per favore, dottore, mi dica che posso stare anche senza mangiare carne, e che tutto può risistemarsi prendendo, caso mai, qualche farmaco sostitutivo…”.
Commento personale: io per primo consiglio di limitare molto il consumo di carne, soprattutto quella rossa; ma di qui a non mangiarne mai, c’è una notevole differenza. Come dicevo nella risposta alla cantante in questione, ho imparato in pratica, che eliminare completamente questo alimento dalla dieta, può comportare forti disagi per la voce, piaccia o no. E non si deve patteggiare con me il rifiuto del consiglio, ma con se stessi e le proprie possibilità vocali.

domenica 2 luglio 2017

Quadri laringoscopici. Patologie delle corde vocali. Casistica personale.

Residui precontatto terzo medio-anteriore
corde vocali. Ben visibile la trachea.
Voluminoso ispessimento nodulare
della corda vocale sinistra.
 
 
Polipo terzo medio corda vocale destra.
Corda vocale sinistra edematosa.



Polipo terzo anteriore corda vocale destra.
Primo rilievo.



Polipo terzo anteriore corda vocale destra.
Rilievo dopo due mesi.



Caso precedente. Rilievo due mesi dopo
l'intervento chirurgico e riabilitativo.



"Sono disperata, ho danneggiato le mie corde vocali..."


Ho letto nelle notizie di cronaca, che una nota cantante internazionale ha dovuto disdire gli ultimi suoi due concerti a Wembley, a causa di una rottura della voce. “Sono disperata”, ha dichiarato in un’intervista, “ho dovuto spingere la voce più di quanto faccia normalmente. Ho danneggiato le mie corde vocali…”. Considerazioni e riflessioni mie personali: Non intendo criticare l’artista in questione, peraltro non conosco la sua storia medica foniatrica (ammesso che ne abbia una), ma vorrei cogliere l’occasione per ribadire pubblicamente l’importanza di avere un foniatra al quale ricorrere non solo quando si presenta qualche problema vocale, ma averlo come punto di riferimento costante soprattutto nella prevenzione dei danni da abuso e cattivo uso delle funzioni fonatorie. Per esperienza diretta posso affermare che i professionisti della voce che incontro periodicamente con una cadenza regolare, anche solo per riscontrare che “va tutto bene”, sono quelli che proseguono tranquillamente nella loro carriera rispettando i tanti impegni programmati, senza cadere in improvvise sgradite sorprese. A tutti può accadere di vivere un periodo di particolare stanchezza, o subire gli effetti negativi di altre malattie (non necessariamente laringee) che possono sopraggiungere; per tutti è necessario revisionare lo stato del tono muscolare, la postura, la corretta gestione delle tecniche di respirazione, emissione, risonanza…; ma se l’allenamento è costante, se le capacità di gestione della fatica e del riposo sono ben conosciute e sono state correttamente apprese, difficilmente accade quanto si è verificato alla cantante che ha dovuto improvvisamente disdire due dei più importanti concerti della sua carriera.




mercoledì 24 maggio 2017

Accademia Internazionale di Psycho Audio Phonologie

Presentata a Ginevra, lo scorso 20 maggio, l'Accademia Internazionale di Psycho Audio Phonologie. Tra gli scopi della sua fondazione, c'è l'intento di promuovere e realizzare studi interdisciplinari e concrete iniziative terapeutiche nel campo dei disturbi della comunicazione, sempre più caratterizzati clinicamente da quadri sindromici complessi, che richiedono un concorso di competenze specifiche e allo stesso tempo ampie. L'Academie Internationale Psycho Audio Phonologie, già annovera tra i suoi membri, logopedisti, psicologi, educatori, biologi, studiosi e riabilitatori di diverse scuole e nazioni, tra loro collegati, e animati dallo stesso intento di ricerca e di proposte terapeutiche che siano il più possibile all'avanguardia e al passo con tutte le più complesse esigenze degli utenti.


giovedì 23 febbraio 2017

Caro Luigi Tenco...

Caro Luigi Tenco,
esattamente cinquanta anni fa, ti suicidasti a San Remo.
Oggi, mentre ascoltavo ancora una volta, e come sempre con tanta emozione, la tua meravigliosa "Guarda se io", e poi "Ciao amore ciao", pensavo che grande spreco fosse stato quel tuo suicidio. Assurdo che dovesse togliersi la vita, un giovane che era stato capace di scrivere e mettere in musica, frasi come "Guarda se io dovevo innamorarmi proprio di te, di te così lontana dal mio mondo di tutti i giorni, di te così diversa da me e dalla mia vita... guarda se io dovevo amarti tanto come ti amo, io che passo le ore per convincerti a cambiare, e non ti cambierei con nessun'altra al mondo...".
No, non potevi morire così presto, dopo aver concepito e scritto parole come queste, dopo aver emozionato tante persone sensibili alla tua poesia e alla tua arte.
O forse... forse no..., chissà che non ti sia venuto in mente di lasciare quel "mondo che sa tutto", come probabilmente con ironia cantasti in "Ciao amore ciao", proprio perché ormai la bellezza di ciò che esprimevi nelle tue canzoni ti aveva già reso eterno, nel cuore e nei sentimenti di chi riascoltando "...nel mio mondo di ieri non capirci più niente, nel mondo di domani vedere solo te...", riesce ancora ad emozionarsi e a piangere.
Probabilmente già sapevi che versi come "e un bel giorno dire basta e andare via", "andare via lontano, cercare un altro mondo", ti avrebbero reso immortale. E se invece ti sei suicidato senza pensare questo, beh, allora sappi che quelle bellissime canzoni scritte in così pochi anni, ti hanno reso immortale e continuano a tenerti in vita oggi come allora, nei nostri cuori, nelle nostre emozioni, nell'ammirazione che abbiamo per te; mentre tanti mediocri, anonimi e insignificanti individui che nessuno ricorderà, credono di essere cantanti, solo perché i servi del sistema di oggi li lanciano alla ribalta, così come quelli di cinquant'anni fa mandavano in finale di San Remo autentiche porcherie, scartando un tuo capolavoro come "Ciao amore ciao". Ma tu, Luigi Tenco, sei più vivo di loro. Anche loro moriranno, e nessuno li ricorderà, anzi, da molti sono stati già dimenticati, forse non ci si è neppure accorti che esistono.
Tu vivi e vivrai sempre.

domenica 19 febbraio 2017

Mezzosoprano messa a cantare come soprano

Sequenza laringoscopica di giovane cantante mezzosoprano, ma erroneamente messa a cantare come soprano. Precontatto delle corde vocali in fonazione nella zona del terzo anteriore. Danno organico non (ancora) strutturatosi, ma evidente sofferenza e inadeguatezza funzionale.

Corde vocali in respirazione
Inizio della fonazione.
Precontatto in terzo anteriore
 
Dopo la fonazione.
Segni del precontatto
Respirazione dopo fonazione.
Precontatto in terzo anteriore
 
 









domenica 1 gennaio 2017

La visualizzazione delle corde vocali. Visita foniatrica


“Dottore, vorrei prenotare una visita foniatrica con lei. Possiamo eseguire la laringoscopia con la fibra ottica che passa per il naso? Sa, da un altro suo collega, il cercare di guardarmi le corde vocali con lo strumento che passa attraverso la bocca, è stato straziante, ho vomitato, e non è stato possibile vedere niente”.
"Dottore, ho bisogno di una laringoscopia perché il mio maestro di canto vuole sapere se le mie corde vocali sono da tenore o da baritono” (analoga situazione per soprano o mezzosoprano, nelle donne).
“Dottore, recentemente non riesco a cantare più come prima; posso venire a farmi vedere le corde vocali?”.
Ecco tre delle domande più frequenti, per le quali occorre portare un correttivo e delle puntualizzazioni a monte della richiesta che mi viene formulata nei modi che ho esposto.
Spero che siano in molti a leggere quest’articolo, non perché mi costi particolare fatica spiegare ogni volta il vero e completo significato della visita foniatrica e delle sue modalità di realizzazione, ma perché avrei piacere che il maggior numero possibile di potenziali utenti conoscesse bene il valore e i contenuti di una consultazione dal foniatra.
Cominciamo dalla laringoscopia, ossia la visualizzazione delle corde vocali. Innanzitutto vorrei chiarire che è il medico esecutore dell’esame, che sceglie le modalità e gli strumenti da utilizzare per la sua realizzazione. C’è chi preferisce l’ottica flessibile che entra dal naso, e chi ricorre all’ottica rigida che passa direttamente dalla bocca, posizionandosi più vicina al piano delle corde vocali. Personalmente preferisco questa seconda modalità, e solitamente riesco sempre ad eseguire l’esame senza provocare fastidi al paziente, il quale, spesso, alla fine della visita, dice meravigliato: “Tutto qui? Mi avevano detto che avrei vomitato o avuto senso di soffocamento!”, oppure: “Tutto qui? Dal suo collega ho gettato l’anima e mi tirava forte la lingua fuori…”.
Sia chiaro, non sempre l’esecuzione di una laringoscopia è una manovra agevole, ma non accade nulla di drammatico né di insopportabile… se la si sa eseguire con perizia ed esperienza!
Aggiungo poi che si tratta di un esame dinamico, che non serve soltanto a far vedere “come sono fatte” le corde vocali e “se ci sono noduli o polipi”; sia perché non sempre i disturbi vocali sono legati alla presenza di queste formazioni ma piuttosto al modo con cui le corde si muovono e si coordinano; sia perché, anche in caso di alterazioni strutturali, è necessario osservare altre componenti dinamiche laringee, al di là della statica immagine del piano cordale.
Per quanto concerne poi la definizione di una tessitura vocale in base alla conformazione delle corde vocali, sarebbe troppo riduttivo restringere il significato della visita foniatrica al livello di una così grossolana misurazione, peraltro ampiamente discutibile nella sua validità. Stabilire se il cantante che si ha davanti sia un basso, un baritono, un tenore, un contralto, un mezzosoprano, un soprano (e ognuna di queste prototipie vocali ha a sua volta diverse varianti) solo guardando le corde vocali, serve a poco o nulla; mentre occorre un ascolto competente e una misurazione specifica (l’esame fonetografico) di tipo strumentale, per definire almeno teoricamente le basi di una vocalità la cui evoluzione e ulteriore connotazione, dovrà essere il frutto di altre verifiche e soprattutto di altri interventi didattici e formativi.
Infine vorrei riferirmi alle richieste di cercare nella visualizzazione delle corde vocali, i motivi di un calo delle prestazioni canore. Qui ribadisco ancora una volta che la buona riuscita del complesso fenomeno del canto, non dipende solo dallo stato delle corde vocali; sarebbe come dire che il suono di un violino è generato soltanto dalle sue corde e non dal legno con cui è stato costruito, e non da chi lo suona e come lo suona.
In altri termini, e ricollegandomi ai significati delle domande segnalate all’inizio dell’articolo, vorrei ribadire che visita foniatrica significa valutazione iniziale o “in progress” del cantante e della sua voce, della gestione della stessa, in considerazione di tutti i fattori, medici e artistici, che concorrono a generarla, produrla bene, o con problemi; ben oltre la semplice visualizzazione delle corde vocali, ben oltre se con ottica rigida o flessibile…