domenica 23 luglio 2017

Quando la chirurgia delle corde vocali provoca danno

Nell'immagine si vedono due corde vocali apparentemente normali, ma in realtà quella sinistra (a destra nella foto) presenta un "minus", ossia una mancanza di sostanza. Ne consegue una grave ripercussione sulla voce, in quanto durante la fonazione, che è garantita dal completo allineamento dei due margini delle corde vocali, in questo caso residua uno spazio che non dovrebbe esserci, e la cui presenza determina una sfuggita costante di aria durante l'emissione di voce, e dunque una conseguente raucedine cronica e permanente, con emissione di suono rauco e soffiato.
Il caso presentato, rappresenta l'esito di un intervento chirurgico di asportazione di prolasso mucoso, male eseguito (altrove, sia chiaro), perché la quantità di tessuto rimosso è stata eccessiva. Attenzione, dunque, a quando si danno -a volte con troppa disinvoltura- indicazioni chirurgiche piuttosto che rieducative, e attenzione anche a chi si consiglia come operatore...


sabato 8 luglio 2017

Problemi vocali, rifiuto di seguire consigli e di accettare le risposte del foniatra.


Due telefonate di due cantanti, come non vorrei che accadesse.
Prima telefonata: “Buongiorno Dottore, le dico subito che ho deciso di assumere il cortisone” (e me lo dice con un tono di voce quasi provocatorio) “perché stasera ho la prima, e non riesco a vocalizzare bene, ho voce debole e dolore alla gola. Posso prendere anche qualcosa di altro?” Replico io: “Se ha una laringite, non è accanendosi farmacologicamente che recupera la voce”. “Ma io stasera non posso avere la laringite!”, ribatte a sua volta il cantante. “Scusi, mi permetta la metafora”, gli rispondo ancora io, “ma se un calciatore avesse il ginocchio gonfio, tanto per fare un esempio, e stasera dovesse giocare la finale di Coppa, comunque resterebbe il fatto di avere il ginocchio gonfio…”.
Ecco, il mio commento a questa prima sequenza, si identifica nella mia critica all’atteggiamento di rifiuto da parte di un cantante, verso la possibilità che possa accadergli un evento avverso che gli impedisca di realizzare un programma. Lo scrivo a prescindere dal discorso sulle possibilità di rimedio al problema. In questo caso volevo soltanto porre in evidenza quanto, a volte, sia difficile cercare di spiegare l’esistenza di realtà diverse da come le si vorrebbe e da come si pretende che fossero.
Seconda telefonata: “Dottore, da circa un mese avverto debolezza vocale, e non riesco a cantare con il vigore, il timbro e la qualità di un tempo”. Rispondo: “Ha cambiato qualche abitudine di vita nel corso dell’ultimo anno?”. “Sì, sono diventata vegana, non mangio più carne da diversi mesi”. “Beh, allora sappia che l’assenza di carne animale dall’alimentazione, è causa di indebolimento strutturale, e quindi funzionale, del muscolo vocale. L’ho riscontrato per esperienza maturata nella pratica quotidiana”. Di nuovo la paziente: “Su, per favore, dottore, mi dica che posso stare anche senza mangiare carne, e che tutto può risistemarsi prendendo, caso mai, qualche farmaco sostitutivo…”.
Commento personale: io per primo consiglio di limitare molto il consumo di carne, soprattutto quella rossa; ma di qui a non mangiarne mai, c’è una notevole differenza. Come dicevo nella risposta alla cantante in questione, ho imparato in pratica, che eliminare completamente questo alimento dalla dieta, può comportare forti disagi per la voce, piaccia o no. E non si deve patteggiare con me il rifiuto del consiglio, ma con se stessi e le proprie possibilità vocali.

domenica 2 luglio 2017

Quadri laringoscopici. Patologie delle corde vocali. Casistica personale.

Residui precontatto terzo medio-anteriore
corde vocali. Ben visibile la trachea.
Voluminoso ispessimento nodulare
della corda vocale sinistra.
 
 
Polipo terzo medio corda vocale destra.
Corda vocale sinistra edematosa.



Polipo terzo anteriore corda vocale destra.
Primo rilievo.



Polipo terzo anteriore corda vocale destra.
Rilievo dopo due mesi.



Caso precedente. Rilievo due mesi dopo
l'intervento chirurgico e riabilitativo.



"Sono disperata, ho danneggiato le mie corde vocali..."


Ho letto nelle notizie di cronaca, che una nota cantante internazionale ha dovuto disdire gli ultimi suoi due concerti a Wembley, a causa di una rottura della voce. “Sono disperata”, ha dichiarato in un’intervista, “ho dovuto spingere la voce più di quanto faccia normalmente. Ho danneggiato le mie corde vocali…”. Considerazioni e riflessioni mie personali: Non intendo criticare l’artista in questione, peraltro non conosco la sua storia medica foniatrica (ammesso che ne abbia una), ma vorrei cogliere l’occasione per ribadire pubblicamente l’importanza di avere un foniatra al quale ricorrere non solo quando si presenta qualche problema vocale, ma averlo come punto di riferimento costante soprattutto nella prevenzione dei danni da abuso e cattivo uso delle funzioni fonatorie. Per esperienza diretta posso affermare che i professionisti della voce che incontro periodicamente con una cadenza regolare, anche solo per riscontrare che “va tutto bene”, sono quelli che proseguono tranquillamente nella loro carriera rispettando i tanti impegni programmati, senza cadere in improvvise sgradite sorprese. A tutti può accadere di vivere un periodo di particolare stanchezza, o subire gli effetti negativi di altre malattie (non necessariamente laringee) che possono sopraggiungere; per tutti è necessario revisionare lo stato del tono muscolare, la postura, la corretta gestione delle tecniche di respirazione, emissione, risonanza…; ma se l’allenamento è costante, se le capacità di gestione della fatica e del riposo sono ben conosciute e sono state correttamente apprese, difficilmente accade quanto si è verificato alla cantante che ha dovuto improvvisamente disdire due dei più importanti concerti della sua carriera.