domenica 1 gennaio 2017

La visualizzazione delle corde vocali. Visita foniatrica


“Dottore, vorrei prenotare una visita foniatrica con lei. Possiamo eseguire la laringoscopia con la fibra ottica che passa per il naso? Sa, da un altro suo collega, il cercare di guardarmi le corde vocali con lo strumento che passa attraverso la bocca, è stato straziante, ho vomitato, e non è stato possibile vedere niente”.
"Dottore, ho bisogno di una laringoscopia perché il mio maestro di canto vuole sapere se le mie corde vocali sono da tenore o da baritono” (analoga situazione per soprano o mezzosoprano, nelle donne).
“Dottore, recentemente non riesco a cantare più come prima; posso venire a farmi vedere le corde vocali?”.
Ecco tre delle domande più frequenti, per le quali occorre portare un correttivo e delle puntualizzazioni a monte della richiesta che mi viene formulata nei modi che ho esposto.
Spero che siano in molti a leggere quest’articolo, non perché mi costi particolare fatica spiegare ogni volta il vero e completo significato della visita foniatrica e delle sue modalità di realizzazione, ma perché avrei piacere che il maggior numero possibile di potenziali utenti conoscesse bene il valore e i contenuti di una consultazione dal foniatra.
Cominciamo dalla laringoscopia, ossia la visualizzazione delle corde vocali. Innanzitutto vorrei chiarire che è il medico esecutore dell’esame, che sceglie le modalità e gli strumenti da utilizzare per la sua realizzazione. C’è chi preferisce l’ottica flessibile che entra dal naso, e chi ricorre all’ottica rigida che passa direttamente dalla bocca, posizionandosi più vicina al piano delle corde vocali. Personalmente preferisco questa seconda modalità, e solitamente riesco sempre ad eseguire l’esame senza provocare fastidi al paziente, il quale, spesso, alla fine della visita, dice meravigliato: “Tutto qui? Mi avevano detto che avrei vomitato o avuto senso di soffocamento!”, oppure: “Tutto qui? Dal suo collega ho gettato l’anima e mi tirava forte la lingua fuori…”.
Sia chiaro, non sempre l’esecuzione di una laringoscopia è una manovra agevole, ma non accade nulla di drammatico né di insopportabile… se la si sa eseguire con perizia ed esperienza!
Aggiungo poi che si tratta di un esame dinamico, che non serve soltanto a far vedere “come sono fatte” le corde vocali e “se ci sono noduli o polipi”; sia perché non sempre i disturbi vocali sono legati alla presenza di queste formazioni ma piuttosto al modo con cui le corde si muovono e si coordinano; sia perché, anche in caso di alterazioni strutturali, è necessario osservare altre componenti dinamiche laringee, al di là della statica immagine del piano cordale.
Per quanto concerne poi la definizione di una tessitura vocale in base alla conformazione delle corde vocali, sarebbe troppo riduttivo restringere il significato della visita foniatrica al livello di una così grossolana misurazione, peraltro ampiamente discutibile nella sua validità. Stabilire se il cantante che si ha davanti sia un basso, un baritono, un tenore, un contralto, un mezzosoprano, un soprano (e ognuna di queste prototipie vocali ha a sua volta diverse varianti) solo guardando le corde vocali, serve a poco o nulla; mentre occorre un ascolto competente e una misurazione specifica (l’esame fonetografico) di tipo strumentale, per definire almeno teoricamente le basi di una vocalità la cui evoluzione e ulteriore connotazione, dovrà essere il frutto di altre verifiche e soprattutto di altri interventi didattici e formativi.
Infine vorrei riferirmi alle richieste di cercare nella visualizzazione delle corde vocali, i motivi di un calo delle prestazioni canore. Qui ribadisco ancora una volta che la buona riuscita del complesso fenomeno del canto, non dipende solo dallo stato delle corde vocali; sarebbe come dire che il suono di un violino è generato soltanto dalle sue corde e non dal legno con cui è stato costruito, e non da chi lo suona e come lo suona.
In altri termini, e ricollegandomi ai significati delle domande segnalate all’inizio dell’articolo, vorrei ribadire che visita foniatrica significa valutazione iniziale o “in progress” del cantante e della sua voce, della gestione della stessa, in considerazione di tutti i fattori, medici e artistici, che concorrono a generarla, produrla bene, o con problemi; ben oltre la semplice visualizzazione delle corde vocali, ben oltre se con ottica rigida o flessibile…